Di seguito proponiamo l‘abstract dell‘Intervento del card. Angelo Bagnasco, in occasione della Presentazione del volume ‘Per il Lavoro. Rapporto-Proposta sulla situazione italiana‘, tenutasi il 13 maggio 2013 a Roma:
"La pubblicazione di un nuovo rapporto-proposta sulla situazione italiana è un fatto che dice dellattenzione della Chiesa italiana per le questioni sociali, avvertite non come estranee alla sua missione, ma come parte di essa. Il rapporto-proposta che oggi viene presentato svolge con lucidità e competenza unattenta analisi sulla questione del lavoro in Italia, presentando proposte concrete sulle vie per uscire dalla crisi che investe il mondo delleconomia e del lavoro. La crisi impone di superare innumerevoli ostacoli e di liberarsi da pesanti zavorre, che impediscono di offrire risposte adeguate e di generare speranza. La disoccupazione, che ha raggiunto ormai livelli patologici soprattutto per le fasce giovanili, così come il sempre più diffuso precariato, hanno enormi riflessi sulla vita delle persone, collocandole in un alveo di insicurezza e instabilità che minano la progettualità sul proprio futuro. Un simile contesto rivela una crisi profonda a livello etico, ancor prima che a livello economico. È una crisi di fiducia nella persona e un suo asservimento alle leggi del mercato, come appare, ad esempio, dalla distorta relazione tra lavoro e festa, di così urgente attualità. La soluzione dei problemi legati al lavoro necessita perciò di un profondo rinnovamento strutturale, che ponga luomo al centro del processo di sviluppo.
Occorre, a questo proposito, che si inverta la priorità tra lavoro e capitale, troppo spesso risolta a vantaggio del capitale e della finanza, non più posti a sostegno della crescita, ma chiusi in un processo di autoreferenzialità. Ora, un sistema che subordina il lavoro al capitale si rivela più preoccupato di accumulare che di investire, e una società che sacrifica la crescita per puntare su un guadagno facile e immediato destina se stessa allimpoverimento e alla recessione. Questo è lesito, tra laltro, di una concezione utilitaristica e individualistica, che dà la precedenza alla ricerca dei beni materiali invece che a quelli spirituali, ai beni individuali invece che a quelli relazionali e comunitari...."
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